Hai mai pensato di risolvere i problemi d’ufficio sfruttando il “Problem Solving Creativo”? La tua salvezza potrebbe essere proprio quella di utilizzare un metodo creativo e destrutturato per “saltarcene fuori”. Non fare quella espressione perplessa: siamo soliti risolvere i nostri problemi (sia privati che lavorativi) con un approccio logico e razionale; purtroppo però, troppo spesso, questo metodo non ci permette di vagliare davvero tutte le strade possibili da percorrere.
Il problem solving funziona meglio se sfrutta il “pensiero laterale”: per ampliare lo spazio soluzione bisogna generare nuove idee, bisogna saper “deragliare” dai percorsi consueti e vedere le cose da punti di vista assolutamente nuovi.
Il pensiero laterale, elaborato dallo psicologo maltese Edward De Bono, è stato definito dall’Oxford English Dictionary come “La capacità di risolvere i problemi con metodi non ortodossi o apparentemente illogici”. Il pensiero laterale è, pertanto, una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto, ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede la concentrazione su una soluzione diretta al problema. Mentre il pensiero lineare è verticale e razionale, basato sul rapporto causa-effetto, il pensiero laterale trova parallelismi e analogie tra fenomeni che sembrano molto distanti tra loro.
Quali sono i freni della creatività? Spesso si fatica a trovare una soluzione per mancanza di stimoli esterni, o perché si è troppo dipendenti dal giudizio degli altri. In molti casi l’eccesso di razionalità, l’utilizzo di troppi filtri mentali ci bloccano; oppure limitiamo la nostra creatività per la cattiva abitudine di “saltare” alle conclusioni o svalutare le idee delle persone con cui collaboriamo, invece di prenderle come stimolo per creare qualcosa di valore.
Il segreto è non cadere nella trappola del pensiero convergente: ossia il pensiero razionale, che si affida solo a logiche sequenziali e deduttive, e non va oltre l’analisi metodica dei dati.
Al contrario, il pensiero laterale conduce alla risoluzione di problemi logici tramite un approccio indiretto: l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede la concentrazione su una soluzione diretta al problema.
Mentre la soluzione diretta prevede il ricorso alla logica sequenziale (risolvendo il problema partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie), il pensiero laterale se ne discosta (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione.
E nella pratica? Nella seconda parte dell’articolo vi daremo qualche consiglio pratico su come stimolare il pensiero laterale e metterlo in atto, perché si sa: nel business, più che nella vita, chi si ferma è perduto!
Quindi meglio essere attrezzati!