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26/10/2016

Industria 4.0: il racconto dell’evento

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Si è svolto sabato 22 ottobre presso il Teatro Italia di Bondanello l’evento “Industria 4.0” targato BPR Group. Una conferenza per presentare il libro di Annalisa Magone e Tatiana Mazali che parla chiaro su opportunità e rischi portati dalla Quarta Rivoluzione Industriale. Le autrici dicono infatti che: ≪l mondo delle fabbriche è alla soglia di un cambiamento tanto profondo da essere chiamato “quarta rivoluzione industriale”. Un cambiamento che travolge prodotti, servizi e metodologie produttive, e ha al cuore una rottura tecnologica senza precedenti: la fusione tra mondo reale degli impianti industriali e mondo virtuale della cosiddetta Internet of Things, un sistema integrato di dispositivi intercomunicanti e intelligenti che mette in contatto, attraverso la rete, oggetti, persone e luoghi.≫
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Bpr Group è stata tra le prime realtà a capire le opportunità offerte dall’industria 4.0, e a studiare per accompagnare le proprie aziende clienti ad affrontare il futuro con competenza e visione. Numerosi sono stati i partecipanti che hanno apprezzato gli interventi delle due scrittrici e degli imprenditori che hanno animato la tavola rotonda e il dibattito nato a fine mattinata.
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Molto interessante il focus fatto dalle ospiti sul ruolo del lavoratore: ≪Con la tecnologia, cambieranno le mansioni e l’istruzione del lavoratore, operaio o tecnico, impiegato o dirigente. Cambieranno le attese e le regole del mondo del lavoro per come oggi lo conosciamo. Perché le aziende cercano sempre di più un lavoratore creativo, responsabile e coinvolto. Un “operaio aumentato” che sappia gestire i dati, compiere una pluralità di operazioni, connettersi agli altri: mettendo al servizio del lavoro quelle stesse abilità di “nativo digitale” che utilizza nella vita privata. Attore consapevole di un processo evolutivo che presuppone sindacati all’altezza del nuovo terreno di confronto ma anche aziende capaci di dare il giusto in cambio del molto che chiedono».
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La vera rivoluzione infatti, investirà l’organizzazione dell’azienda: ormai è chiaro che “essere 4.0” non significa solamente inserire nuove tecnologie e dispositivi “più smart” in fabbrica. In ogni caso viene prima l’uomo, e quindi è il lavoro stesso che diventa 4.0. I “lavoratori aumentati” dovranno avere conoscenze più spiccate, partecipazione attiva e vigile, versatilità comunicativa: dovranno interpretare l’intero processo di produzione. Questa è la vera sfida.