Il dossier “Industria 4.0 in Italia” redatto dalla Task Force di Federmeccanica “Liberare l’ingegno” non lascia spazio a dubbi riguardo le aspettative e i timori degli imprenditori italiani. Gli “adopters” conoscono meglio, rispetto ai “non‐adopters”, la realtà di queste tecnologie (vedi: Dossier 4.0); l’insieme di questi dati inoltre, suggerisce che i non‐adopters tendono a sopravvalutare le difficoltà associate all’attuazione dei principi di industria 4.0 ed a sottovalutarne i benefici. Mentre è importante tenere bene a mente che l’avvento del 4.0 potrebbe rilanciare la nostra economia, impedendole di rimanere esclusa dal mercato internazionale.
Quali benefit dal 4.0?
Dal dossier emerge che i principali benefici che le imprese dichiarano di aver tratto dall’adozione delle diverse tecnologie proposte sono:
- I guadagni di produttività che costituiscono il maggior beneficio ottenuto dall’adozione di: meccatronica, robotica, robotica collaborativa, sicurezza informatica;
- La possibilità di offrire nuovi servizi ai clienti costituisce il maggior beneficio tratto dall’adozione di: IoT, Big Data, Cloud computing, sistemi di simulazione, nanotecnologie;
- La riduzione del time to market costituisce il maggior beneficio tratto dall’adozione della stampa 3D;
- La personalizzazione del prodotto e del servizio costituisce (al pari di nuovi servizi ai clienti) il maggior beneficio tratto dall’adozione di materiali intelligenti. A giudizio del gruppo di lavoro questa risposta rivela probabilmente un fraintendimento circa la natura dei materiali intelligenti.
Come possiamo agire per cavalcare l’onda e colmare il gap 4.0? Tutto in QUESTO articolo.